Dopo aver stabilito obiettivi e condizioni quadro del progetto e una volta chiarito il tipo di procedura, il committente si trova a dover definire la forma di messa in concorrenza appropriata. La questione fondamentale è se, per il progetto, si sia alla ricerca della migliore soluzione o dell’offerente più adatto. Scegliere correttamente la forma di messa in concorrenza è determinante per la riuscita del progetto.
Si ricorre a tali forme di messa in concorrenza se il committente è alla ricerca della miglior soluzione progettuale per un compito prestabilito. I concorsi e i mandati di studio paralleli forniscono un ampio ventaglio di possibili soluzioni. Tra tali proposte, il committente sceglie la migliore. I membri della giuria e i responsabili dell’accompagnamento della procedura affiancano il committente nella decisione. In tal modo si aprono nuove varianti che offrono un valore aggiunto. Un tipico esempio di procedura di messa in concorrenza finalizzata alle soluzioni è l’aggiudicazione di prestazioni progettuali per la realizzazione di un nuovo edificio scolastico.
Qualora il committente sia alla ricerca della soluzione migliore e il compito possa essere formulato chiaramente, il concorso è la forma appropriata di messa in concorrenza. Il concorso si svolge in modo anonimo. Le proposte dei progettisti sono valutate nell’ambito di una procedura equa, trasparente e in condizioni di certezza del diritto. Ad aggiudicarsi il mandato è la proposta migliore che, successivamente, verrà messa in atto.
Il mandato di studio parallelo è una buona scelta se il committente è alla ricerca della miglior soluzione, pur non essendo ancora in grado di definire chiaramente i compiti. Il committente elabora il compito dialogando con i team dei progettisti. Viene supportato dall’accompagnamento della procedura e da una giuria. Ad aggiudicarsi il mandato è la soluzione migliore che, successivamente, verrà messa in atto.
Il dialogo è uno strumento per l’acquisto di prestazioni complesse che devono essere ulteriormente definite nell’ambito della procedura. Può essere quindi utilizzato nell’aggiudicazione di prestazioni in alleanze e modelli organizzativi integrati. Il dialogo non va utilizzato in caso di compiti architettonici o urbanistici.
Si ricorre a tali forme di messa in concorrenza se il committente è alla ricerca dei migliori offerenti per svolgere un compito chiaramente definito ma con una limitata libertà progettuale. Nella fase di offerta non è necessaria alcuna soluzione progettuale in merito. Qui un concorso o un mandato di studio parallelo non apporterebbe alcun valore aggiunto. Un esempio tipico per questo tipo di procedura è l’acquisto di prestazioni di specialisti nell’ambito di un progetto di trasformazione oppure la maggior parte dei progetti che riguardano il genio civile e la costruzione stradale.
La procedura di scelta dei mandatari permette di trovare gli offerenti più idonei per un compito definito. In base a criteri di aggiudicazione relativi al mandato, come per esempio la proposta di procedura o l’analisi opportunità/rischio, il collegio di valutazione competente in materia esamina le offerte. L’offerente che presenta l’offerta più vantaggiosa si aggiudica il mandato.